La gravidanza è una delle prove più impegnative nella vita di una donna, per la metamorfosi fisica e psicologica che questo evento porta con sè: le modificazioni sono così radicali da non poter essere paragonate a nessun altro periodo di passaggio della vita femminile, come l'adolescenza o la menopausa. Ciò che spesso sfugge, però, è che anche il bambino che deve nascere, "affronta" insieme alla madre questi cambiamenti. A tal proposito, lo studio dello sviluppo intrauterino sembra ormai diventato una necessità. Il bambino nel ventre materno è immerso in un bagno di stimolazioni, quelle provenienti dal battito cardiaco, dal flusso sanguigno, dal respiro, dai ritmi sonno-veglia, dalla stessa voce materna, ed è in grado di percepirle attraverso le vibrazioni del liquido amniotico. Egli entra in contatto, mediante i suoi organi di senso, con l'ambiente materno e quindi con gli stessi stati emotivi e psicologici sperimentati dalla madre. Oggi l'influenza che la mamma ha sul feto è un fatto comprovato. I pensieri e i sentimenti della mamma esercitano un effetto benefico o malefico sul bambino che tiene in grembo, e questa interazione sembra lasciare un'impronta sulla psiche del feto, condizionando per sempre il suo modo di essere e di reagire.
Ogni persona che si avvicina all'evento deliziosamente descritto come 'dare alla luce ad un bimbo,' porta con se un preciso bagaglio socio-culturale, emotivo, e psicologico che colora non solo il parto ma anche la formazione in ventre della nuova vita. La gravidanza è un periodo magico, molto complesso e dinamico, in cui si scoprono nuovi sentimenti, si elaborano regole e abitudini nuove.
Allo stesso tempo il bimbo che cresce nel ventre della mamma in questi nove mesi, si sviluppa fisicamente, intellettualmente ed emotivamente, a secondo del' informazione ricevuta dalla matrix (o madre)