La vulnerabilità e’ spesso associata alla debolezza e quindi al rischio di essere feriti sia fisicamente che nei sentimenti, ma la vulnerabilità emotiva richiede invece un grande coraggio ed una grande forza. La corazza protettiva costruita durante la nostra infanzia è spesso la causa di molti problemi nell’età adulta. Più spessa è la corazza e più ci ritroviamo soli, isolati, e scoraggiati. Non abbiamo fiducia nel modo che ci circonda, e di conseguenza, pieni di segreti, ci rinchiudiamo nelle caverne della nostra solitudine. Spesso quando affrontiamo una situazione nuova, impegnativa o apparentemente minacciosa, ci chiudiamo inconsciamente in una bolla di autoprotezione. Ma è proprio questa autoprotezione che crea ancora più sofferenza ed isolamento. Quello che percepiamo come “scudo di sicurezza” invece di proteggerci non lascia a niente e nessuno la possibilita’ di conoscerci ed amarci profondamente. Una delle sfide più importanti della vita è lasciare cadere le barriere di autodifesa.
Per molti di noi questa corazza è stata necessaria e fondamentale per superare i dispiaceri e le delusioni della gioventù, ma da adulti è questa stessa corazza che ci separa dalla guarigione, dall’energia positiva, dalla possibilità di accogliere amore e amicizie intime. Diventare vulnerabile significa lasciare andare ogni resistenza, accogliere tutto ciò che viene come se fosse la prima volta, vivendo in un eterno presente e lasciando andare tutte le aspettative relative al futuro e tutti i ricordi del passato.
Nel caso della gravidanza e del parto, il travaglio rappresenta il momento di massima vulnerabilità ed abbandonare le resistenze può fare la differenza tra un parto vaginale ed un taglio cesareo, tra una epidurale ed un parto indolore senza anestetici. Durante la gravidanza vi siete probabilmente sentite più vulnerabili che in qualsiasi altro momento della vostra vita. Diventare madre è una storia d’amore che dura tutta la vita ed aprirsi e condividere i nostri sentimenti mostrando chi siamo realmente può fare molta paura ma é l’unica via per ottenere l’esperienza desiderata, e per far conoscere il potere della vulnerabilita al vostro bambino.
Vulnerabilita’ ed incertezza sono due caratteristiche condannate dal mondo moderno.
Nel corso degli ultimi due secoli sempre più donne sono entrate nel mondo del lavoro, regno degli uomini e, trasformandosi in guerrieri, hanno imparato a combattere per ottenere gli stessi diritti e vincere il gioco del potere. In questo mondo esprimere emozioni è considerato poco professionale ed è visto come un segno di debolezza e così le donne hanno imparato a non mostrare sentimenti, a chiudersi, a scegliere o il silenzio oppure ad optare per l’aggressività e la sfida. Hanno imparato ad apparire distaccate, controllate, razionali e sicure. La vulnerabilità è diventata un difetto e le donne hanno dovuto assumere un ruolo contrario alla loro natura più intima e questo è stato il prezzo da pagare per diventare potenti, indipendenti, sicure di sé e di successo. Sembra più sicuro costruire un muro intorno a noi per impedire agli altri di avvicinarsi, di farci del male, di giudicarci deboli o imprevedibili.
Incapaci di prendere le distanze dal lavoro, ripetiamo i medesimi meccanismi anche a casa. Come donne riusciamo a fare più cose contemporaneamente, ma crediamo anche che nessun’altro possa riuscire a fare lo stesso altrettanto velocemente ed in modo soddisfacente. Molte pensano che i propri partner non siano in grado di gestire allo stesso tempo il lavoro, il matrimonio, la casa, i figli e quindi assumono il ruolo di superdonne, occupandosi di tutto in prima persona per fare quadrare le cose. Per questo motivo spesso siamo acide, arrabbiate o condiscendenti con le persone che consideriamo inferiori perché li riteniamo incapaci di gestire le cose anche se glielo lasciassimo fare. Siamo controllate anche quando cerchiamo di compiacere o di tranquillizzare gli altri perché pensiamo che se lasciassimo trasparire il nostro lato vulnerabile non verrebbe apprezzato, o peggio verrebbe abusato. Siamo spesso sulla difensiva – attaccando, incolpando o correggendo gli altri, per non essere noi al centro dell’attenzione. Ancora una volta la corazza che indossiamo allontana le persone e l’amore.
Nel mondo moderno l’incertezza e l’imprevedibilità sono considerate nemiche del progresso. Sapere cosa succederà in futuro è estremamente importante. Spendiamo soldi per avere proiezioni del futuro, calcolo dei rischi e benefici per progetti che devono ancora nascere, previsioni economiche, politiche, e del tempo. Vogliamo conoscere il futuro per maneggiarlo meglio, ma soprattutto perché abbiamo paura dell’imprevedibile. Tutto ciò che è imprevedibile e incontrollabile è di conseguenza inaccettabile. Ecco perché il numero dei parti cesarei nel mondo sta crescendo come una vera e propria epidemia. Questa filosofia moderna ha costretto molte donne ad abbandonare i propri istinti materni, alcune culture sostengono che scegliere il giorno della nascita secondo il calendario astrologico e quindi via cesareo é più importante della salute di mamma e bambino. Altre hanno convinto le donne che il parto vaginale rovina il corpo e quindi è meglio usare il bisturi. I ricchi spesso si sentono privilegiati perché possono assumere il primario più famoso, pagare la clinica più esclusiva e scegliere il giorno più conveniente. Si induce il parto con l’oxitocina, si falsificano le sensazioni con l’epidurale ed il bimbo nasce non come Madre Natura intende, ma come detta il progresso.
L’incertezza e l’imprevedibilità del parto naturale fa troppa paura, ci costringe ad essere vulnerabili, sorprese, disarmate. Nel disegno perfetto della natura questa incertezza ci prepara per il compito di madre nel quale ogni giorno ci troviamo nel dubbio e nella imprevedibilità, un mondo dove dobbiamo rispondere ai bisogni del neonato e poi del bimbo e del giovane in maniera istintiva, avendo fiducia nella nostra abilità di sapere cosa fare. Quando una donna ha fiducia nella sua capacità di potere partorire un figlio senza medicinali o interventi chirurgici, quando si affida al corso naturale della nascita e dell’allattamento viene automaticamente preparata ad essere mamma.
Quando diventiamo madri, dobbiamo abbandonare l’archetipo del guerriero ed abbracciare quello della madre arrendendoci alla vulnerabilità, all’incertezza, e alla imprevedibilità.
Nel momento in cui diventate madri vi unite con Madre Natura che è dentro di voi e questo nuovo percorso richiede coraggio ed una grande forza di carattere. Madre Natura è l’incarnazione del Divino in un corpo femminile che deve agire con integrità pur amando ed allevando. E’ libera dalla rabbia, dal dolore, dalla colpa, dalla paura, dal giudizio, non ha bisogno di cambiare e di incolpare nessuno perché vede il Divino in ogni essere. Lei ama incondizionatamente, senza aspettative, lascia che le cose vadano come devono andare, incoraggia gli sforzi degli altri e guarda tutti come una madre guarda il suo bambino. Sa che la vita è un mistero che non si può conquistare né capire, ha senso dell’umorismo, è autoironica e comprensiva con le sue idiosincrasie e caratteristiche umane ed abbraccia la sua Divinità, sapendo che il cambiamento è inevitabile e che la felicità è compiere il cammino, non arrivare a destinazione. E’ sicuramente un compito arduo, non é la perfezione che cerchiamo ma la nostra naturale umanità, ed è quello che dobbiamo sforzarci di diventare, giorno per giorno.
La nascita del tuo bambino farà di te un esempio vivente e la tua vulnerabilità sarà il tuo mezzo di trasporto verso una vita vissuta consapevolmente. Un sassolino, piccolo o grande, gettato in acqua crea migliaia di cerchi che raggiungono le sponde del mondo intero. La tua esperienza condivisa con altre donne in tutto il mondo sarà come un sassolino gettato nelle acque dell’umanità che potrà anche rafforzare la determinazione di altre donne di scegliere un parto come natura intende, incerto, imprevedibile, e fortemente vulnerabile.