
Il nostro ventre è prezioso, di gran valore, un dono alla vita stessa – la donna deve esistere, affinché il genere umano possa esistere. Per me il ventre è una camera creativa, che possiamo impiegare per coltivare ogni seme/intenzione che vi poniamo dentro. In Conversazioni con il tuo Ventre troverai gli strumenti attraverso i quali sia il passato che il presente devono viaggiare affinché il futuro possa manifestarsi. Quando potrai finalmente porre nel tuo ventre rigenerato un nuovo seme – ossia una nuova te stessa, un nuovo progetto, o i desideri del tuo cuore – e quando vorrai occuparti quotidianamente di questo seme, curarne lo sviluppo, e nutrire il suo suolo, lo vedrai crescere forte e sano, pronto alla nascita senza sforzi e senza dolore. Sfortunatamente, molte donne hanno subito delle violazioni del proprio sacro ventre in qualche misura – che sia attraverso la violenza sessuale non consenziente, attraverso aborti chirurgici o spontanei, attraverso dolorose esperienze di parto, mestruazioni o menopausa faticose e stancanti, o isterectomia. Se non altro, dalla violenza emotiva e psicologica culturale, in un mondo dove le donne non sono ancore valutate allo stesso livello del’uomo.
A seguito della pubblicazione del mio libro Painless Childbirth nel 2008, e per facilitare una presa di coscienza verso il bisogno di una guarigione profonda delle nostre viscere, del nostro ventre, ho cominciato a tenere seminari in tutto il mondo, utilizzando uno strumento di auto-scoperta che chiamo i Nove Diritti Umani di Base e i Nove Chakra della Creazione. Una lezione importante mi fu chiara fin dal primo seminario offerto nel 2012: le donne guariscono attraverso i sentimenti (nello specifico sentimenti di pancia, o di ventre) e attraverso il supporto sia fisico che emotivo di altre donne (ostetriche spirituali).
Con mio grande piacere, donne da tutto il mondo – provenienti da Stati Uniti, Australia, Giappone, Italia, Cina, e da altri paesi europei e indocinesi – si sono iscritte ai miei seminari, offrendomi una grande varietà di prospettive. Vi erano donne giovani, sia in gravidanza che desiderose di diventarlo, le quali volevano guarire prima del concepimento; e anche donne più anziane che non avevano mai avuto bambini, non potevano portare a termine gravidanze, o erano in menopausa. Vi erano donne con storie di parti terribili, funestati da abusi e interventi medici non voluti, e alcune che avevano sopportato parti cesarei multipli, e si sentivano deprivate, e ferite dai propri ricordi. Vi erano doule, ostetriche, e terapisti. Alcune erano attratte dall'idea di avere una conversazione con una parte del proprio corpo che tratteneva dolore fisico o emotivo, o che offriva il grande potenziale di generare vita nel futuro. Alcune desideravano imbarcarsi in un viaggio interiore per guarire sé stesse, scoprire o rafforzare il percorso delle proprie vite. Aldilà degli interessi diversi, volevano tutte intraprendere questo viaggio come un gruppo di donne capaci di darsi sostegno.
In questi seminari abbiamo discusso come ascoltare le nostre voci interiori, e abbiamo cominciato a sviluppare la pratica di tenere conversazioni con noi stesse, l'unica condizione per poter parlare al nostro ventre, era di farlo come una madre amorevole. Quando è giunto il momento di ascoltare le nostre voci interiori, alcune domande pressanti hanno cominciato a sorgere: Come distinguere i messaggi che giungono dallo spirito divino, amorevole e interessato, da quelli che giungono da ciò che può sembrare l’essere logico, ma che aveva messaggi tinti di giudizi e/o critiche, forse lasciati da un genitore o da una figura del passato che ci tormentava? In sostanza, come sapere se i sentimenti di pancia che proviamo sono qualcosa che dovremmo seguire oppure no? Per trovare queste risposte, cominciammo ad osservare i diversi messaggi che ricevevamo, dividendoli in due gruppi. Nel primo gruppo, ponemmo quelle voci che sembravano dure, sminuenti, e giudicatrici. Il secondo gruppo era composto da quei messaggi che sembravano magari fin troppo buoni, ma erano sempre esaltanti, amorevoli, e pieni di compassione e comprensione.
Abbiamo dovuto lavorare insieme per definire cosa fosse il nostro Spirito Divino, e come avrebbe potuto uno Spirito amorevole comunicare con noi. Se immaginavamo una madre celeste, o perfino Madre Natura stessa, che cercava di comunicare con noi, l'avremmo percepita come amorevole e piena di cure. Da lì, cominciammo a notare che per alcune partecipanti questi messaggi arrivavano nella forma di una lista di cose da fare e da non fare – o cose che non si vogliono con gran passione, rabbia. Ci concentrammo su come queste liste ci facevano sentire, e notammo che l'ansia di avere tutte queste cose da fare era di nuovo un possibile trasferimento di una figura materna (o paterna) esigente al nostro concetto del Divino. Notammo inoltre che, se la nostra energia si concentrava su tutto ciò che non volevamo, ci saremmo concentrate soltanto su cose negative, rendendoci miopi nella nostra visione del futuro.
Dunque, il prossimo passo era quello di scartare le parole effettive che sentivamo nella nostra mente, e nel sintonizzarci sui sentimenti che provavamo profondamente, quando ascoltavamo tali messaggi. Se i sentimenti che provavamo erano di natura positiva, decidemmo che dovevano giungere da un'ispirazione Divina. D'altro canto, se il messaggio ci faceva provare vergogna, umiliazione, ansia, o disprezzo, doveva essere qualcosa che magari proveniva da esperienze passate, ma non da un'ispirazione Divina; a parlare era la nostra mente, riempita da una serie di giudici/ombre, provenienti da esperienze passate negative.
L'idea di avere una conversazione coi messaggi che salgono in superficie in momenti diversi delle nostre vite, e di seguire i nostri sentimenti invece della nostra logica, può aiutarci a raccogliere le idee che ci guideranno verso una direzione diversa. Queste idee possono poi essere trasformate in semi, che potranno crescere nello scopo di una vita, in un nuovo percorso per la propria esistenza, o in qualunque cosa tu sia pronta a concepire.
Quante volte cogliamo il bagliore di un'idea, di un desiderio, o anche di una vocazione, e ci dimentichiamo di prendercene cura come fossero sementi giovani, per permettendo ad esse di crescere rigogliose? Perché zittiamo quotidianamente le voci che si pongono sulla via dei desideri del nostro cuore, pronte a buttarci giù? Inoltre, e possibile staccarci dall'eredità della nostra famiglia e tribù, piena di giudizi, paure, e dolore, e al tempo stesso incanalare ciò che di buono proviene dal nostro passato, rimanendo al contempo individui completamente indipendenti? Personalmente, mi chiedevo: possiamo trovare un modo di dare e ricevere amore, o far crescere quello esistente, e cominciare conversazioni gentili con noi stesse per indirizzarci verso quell'amore? Una donna in uno dei nostri seminari, preoccupata dall'eredità di cancro di sua madre, ha chiesto: “Possiamo cambiare ciò che sembra un compito impossibile (il nostro patrimonio genetico) e ottenere la salute e il corpo che vogliamo?” A volte sembra che più domande uno ponga, più cose giungano alla superficie. Invece di indulgere in sentimenti di sconforto, potremmo cercare semplicemente di gioire nei misteri della vita, e di creare il momento e lo spazio per essere quieti ed ascoltare le risposte che giungono dalla nostra intuizione.
Durante i miei seminari ho incoraggiato le donne a scegliere i messaggi che sembravano buoni e positivi, e ad annotarli su diari, per raccoglierli come sementi pronte per essere piantate in terreno fertile. Una volta identificati i desideri del nostro cuore, diventa necessario trovare un posto sicuro in cui mettere tali sementi; un posto lontano dal nostro intelletto e da tutti i ragionamenti apparentemente logici sul perché non possiamo, non dovremmo, e non riusciremo a fare questo o quello. Durante questo processo, questo tentativo di trovare un posto sicuro per i desideri del nostro cuore, giunsi a una realizzazione: Quali donne, abbiamo quest'organo incredibile, il ventre, che può letteralmente dare la vita ad un nuovo essere umano. Perciò cominciai a porre nuove domande: E se piazzassimo le nostre sementi nel nostro ventre, e le lasciassimo crescere lì? Potremmo usare il nostro ventre ogni volta che vogliamo per creare qualcosa di nuovo nelle nostre vite? E' forse il ventre il luogo da cui provengono queste voci, il posto in cui possiamo avere queste conversazioni? Eccitata, ritornai alla lavagna per approfondire la mia comprensione di ciò che il ventre è. Ecco una lista di definizioni date da donne provenienti da tutto il mondo.
- Il nostro ventre è la differenza che ci definisce e ci fornisce il nostro vantaggio.
- Il nostro ventre è la sede del nostro essere, la nostra prima scintilla creativa, il luogo di assoluta presenza e potere divini, uno spazio sacro, un cancello, un portale.
- Autostima e ventre sono sinonimi l'uno dell'altro.
- Il ventre è la camera perfetta per contenere e trasformare le energie negative e dannose; tramite il sangue mensile possiamo liberarci della negatività.
- Il ventre conosce e capisce l'essenza vera di chi sei nata per essere. Desidera che ti ricordi la connessione con la Madre Universale. Gioisce nell'ora eterno dello spirito divino.
- Il ventre è la fonte della forza più profonda di una donna.
- Il ventre è non solo la sede della creazione fisica, ma anche dell'espressione creativa.
- Le idee nascono nel nostro ventre; sono i nostri sentimenti 'di pancia' che ci dicono di fare qualcosa, di seguire un'intuizione particolare, di cambiare carriera, o di lanciarci in una nuova impresa.
Il nostro ventre genera la vita a tutti i livelli di corpo, mente, e spirito. Al suo interno vi è un guaritore, un consigliere, un confidente, un saggio, qualcuno in grado di prendere decisioni, e un artista. Ogni volto e sfaccettatura del tuo essere ha radici nel ventre, rendendolo il dominio logico dei nostri processi curativi.Se il nostro ventre/autostima non è guarito, l'idea potrebbe giungere, ma non sarà seguita dalle nostre azioni.
Il nostro ventre ha bisogno di guarire. Ha conosciuto dolori di varia entità. Sa che la cura amorevole è necessaria perché diventi integro.
Inevitabilmente, quando le donne cominciavano a parlare del proprio ventre e di ciò che significava per loro nei seminari, lacrime sacre iniziavano a rigare i loro volti. Un sacco di sofferenza giunge spesso alla superficie in questo lavoro, e diventa chiaro che c'è bisogno di curare il ventre e il dolore che è ad esso associato. Abbiamo bisogno di cominciare ad ascoltare e a parlare con il nostro ventre. L'ora è giunta per riprenderci il potere del nostro ventre attraverso la comprensione del suo potenziale, incanalando al contempo la sua abilità di creare e manifestare la vita che ci meritiamo e desideriamo.
Ma prima lo dobbiamo conoscere e abbracciare come la culla fisica dell'anima. Dal momento in cui le mestruazioni cominciano, il tuo corpo ha richiamato la tua attenzione verso quel luogo speciale, consacrandoti con quel sangue sacro che ti rende ciò che sei – una donna, creatrice, portatrice, e custode della nostra specie. Il tuo incontro mensile con il ventre è stato creato per mostrarti le fasi della creazione, del nutrimento, della morte e della rigenerazione che imitano il ciclo di vita e morte dell'Universo intero. Il tuo ventre da alla luce bambini e allo stesso tempo è il potenziale spirituale femminile con l'abilità di relazionarsi ai livelli di intimità più profondi.
Il seminario dove tutto questo è cominciato si chiama Loving The Mother.